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Alleviare le sofferenze dei malati? Ci pensa la pittura

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È uno studio delle University of Aalborg e Southern Denmark a sancire come l’arte visiva, negli ambienti ospedalieri, contribuisca a migliorare il benessere sociale e psico-fisico dei pazienti

di Miriam Guzzi
Negli istituti ospedalieri in cui la sofferenza umana si concentra in maniera maggiore, l’arte contribuirebbe a rendere l’ambiente più umano e accogliente. A sostenerlo sono Stine L. Nielsen, Lars B. Fich e Michael F. Mullins, del Dipartimento di Architettura, Design e Media Technology della University of Aalborg di Copenhagen, e Kirsten K. Roesslerb, del Dipartimento di Psicologia della University of Southern Denmark di Odense (Danimarca), che nello studio denominato Come i pazienti sperimentano e utilizzano l’arte negli ospedali? Il significato dell’interazione: uno studio sperimentale orientato agli utenti hanno esaminato quanto sia importante rivalutare gli spazi adibiti alla permanenza dei pazienti.
Attraverso esperimenti mirati ad approfondire gli aspetti interattivi dell’arte negli interventi sanitari, si è giunti alla conclusione che un ambiente che include la presenza dell’arte visiva contribuisce al suo miglioramento in termini di socializzazione e benessere psico-fisico. La progettazione, basata su prove di efficacia (EBD), ha dato conferma dell’importanza dell’architettura e del design sul processo di trattamento e sui risultati clinici.
L’esperimento, eseguito in cinque reparti medici presso il Medicinalhuset di Sygehus Vendsyssel, a Hjørring, in Danimarca, è stato diviso in due fasi. Nella prima settimana i pazienti sono stati osservati e intervistati in una stanza con le pareti bianche. Durante la seconda fase di osservazione le pareti bianche sono state arricchite di opere d’arte. Dalla codifica dei dati di studio sono stati rilevati due temi principali, riguardanti rispettivamente l’aspettativa e l’interazione.
Apparentemente, anche se i pazienti erano ignari del ruolo dell’opera d’arte sulle pareti, i loro movimenti indicavano una tacita consapevolezza della sua presenza
Il primo tema, quello riguardante l’arte e l’aspettativa e che mirava a comprendere il ruolo dell’arte in relazione ai pazienti, non ha ottenuto gli esiti sperati. I pazienti infatti hanno espresso parere positivo in relazione all’approccio medico e alla cura, ma non hanno notato i muri bianchi né la successiva installazione delle opere. Al contrario, la ricerca sull’arte e l’interazione, ha offerto importanti dati su come la stessa sia stata sperimentata dai pazienti durante la loro presenza in ospedale.
Questa seconda ricerca ha così compensato la prima, specie considerando che se le aspettative dei pazienti verso l’ambiente fisico non sono state di particolare rilevanza, ciò non deve essere interpretato come un risultato negativo dell’esperimento, in quanto il contesto sociale e culturale trattato non è stato ampio. Il secondo tema si è dunque basato su quattro aspetti fondamentali. Il primo ha sottolineato l’effetto fisico: i pazienti osservati hanno dimostrato una preferenza a sedersi vicino un punto luce naturale, o dove fosse possibile la visione del mondo esterno.
I pazienti infatti hanno considerato l’arte come un elemento aggiuntivo confortante
Apparentemente, anche se i pazienti erano ignari del ruolo dell’opera d’arte sulle pareti, i loro movimenti indicavano una tacita consapevolezza della sua presenza, come di qualcosa che infondeva sicurezza. Un clima di convivialità è stato poi sottolineato per l’aspetto riguardante l’effetto sociale, in cui le opere d’arte hanno contribuito, appunto, ad influenzare la socialità. Di grande importanza è risultato essere anche l’effetto emotivo: i pazienti infatti hanno considerato l’arte come un elemento aggiuntivo confortante che andava oltre il trattamento medico, indicando sensazioni di tranquillità e serenità in presenza delle opere.

L’arte ha dunque alleggerito le situazioni di malessere, fornendo anche un supporto esistenziale per persone particolarmente anziane o in fin di vita: in questi casi infatti è diventata uno strumento per concepire la visione del mondo non più in senso materialista ma trascendentale. Infine l’effetto cognitivo mirava a considerare il potenziale dell’arte, che è quello di infondere la vita in un ambiente fisico spesso vuoto e scomodo.
In conclusione, i risultati ottenuti sottolineano come l’arte influenzi l’esperienza dei pazienti contribuendo positivamente agli esiti della salute negli ospedali. Le opere d’arte infatti concorrono a creare un ambiente e un’atmosfera in cui essi possono socializzare e rimanere connessi col mondo e con la vita, specie quando, durante l’ospedalizzazione, sperimentano una privazione di identità o di potenza.