Uno studio cinese fa luce sulle profonde differenze di fruizione dell’arte tra oriente e occidente, e l’appartenenza culturale si rivela un fattore determinante
di Anna Mastroianni
Uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology dal titolo Preferenze estetiche per l’arte visiva tradizionale orientale e occidentale: questioni di identità indaga il rapporto esistente tra l’identità culturale ed il concetto di bellezza proprio degli occidentali e degli orientali. La questione centrale è subito posta: “differenti rappresentazioni, così come espresse nei tipici dipinti tradizionali cinesi e occidentali, sono apprezzate in modo diverso da persone appartenenti a diversi gruppi culturali?”
Gli studiosi hanno selezionato in totale 120 immagini: 60 pitture tradizionali cinesi e altrettanti dipinti classici occidentali
Per rispondere a questa domanda, alcuni ricercatori dell’Università di Pechino hanno coinvolto in un esperimento 46 studenti universitari (23 cinesi e 23 occidentali), di età compresa tra i 18 ed i 31 anni, nessuno dei quali aveva particolari preferenze estetiche o cognizioni di storia dell’arte. Gli studiosi hanno selezionato in totale 120 immagini: 60 pitture tradizionali cinesi e altrettanti dipinti classici occidentali di due categorie: paesaggi e persone in una scena. “La categoria ‘paesaggi’ si riferisce a rappresentazioni che trattano la natura come tema primario” mentre “la categoria ‘persone in una scena’ rappresenta più di una persona, impegnata in varie attività, immersa in uno sfondo ambientale, caratteristica questa che la distingue dai ritratti”.
Tutti i dipinti presentavano bassi livelli di intensità emotiva – cioè non rappresentavano temi sessuali, aggressivi o religiosi – e sono stati presentati in ordine casuale: “Ogni immagine è stata presentata una sola volta durante l’esperimento – recita lo studio – Subito dopo averla vista, ai partecipanti è stato chiesto di giudicarne la bellezza”. I dati raccolti sulla valutazione della bellezza sono poi stati sottoposti ad un’analisi mista della varianza (ANOVA), le cui variabili considerate sono state: lo stile culturale (pittura cinese – occidentale), il soggetto pittorico (paesaggio – persone in una scena) ed il gruppo partecipante (cinese – occidentale).
(…) gli artisti occidentali e quelli orientali hanno tradizioni diverse di rappresentazione del mondo nei loro dipinti
I risultati hanno mostrato un’interazione significativa tra lo stile culturale del dipinto ed il gruppo culturale di appartenenza. In particolare, “ogni partecipante ha dimostrato di preferire i dipinti della propria cultura”. Ricerche precedenti, combinate con i risultati attuali, forniscono ulteriori prove in supporto di questa osservazione. Basti considerare che gli artisti occidentali e quelli orientali hanno tradizioni diverse di rappresentazione del mondo nei loro dipinti; mentre i primi usano una prospettiva centrale – geometrica – e si focalizzano su degli oggetti salienti in una scena, i secondi tendono a usare una prospettiva fluttuante – verticale o a scorrimento – e si concentrano sulle informazioni di contesto nei loro dipinti.
(vedi figure 1 e 2)

Figura 1- Jan Brueghel (The Elder) – River bank

Figura 2 – Ding Yunpeng – Sweeping the White Elephant