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Speciazione musicale: il modello evolutivo della musica classica occidentale

Sogno di Patrick Georges è quello di dar vita a un vero e proprio modello evolutivo della musica classica occidentale, ma c’è ancora della strada da fare: per ora ecco una vera e propria analisi statistica su analogie e differenze tra i più grandi nomi della musica classica occidentale

di Fabrizio Basciano
Sviluppare un modello evolutivo della musica classica occidentale, questo l’obiettivo a lungo termine di Patrick Georges, professore associato dell’università di Ottawa nonché autore di un interessantissimo studio dal titolo Sviluppo della musica classica occidentale: un’analisi statistica della somiglianza, della differenziazione e dell’evoluzione dei compositoriQuesto articolo – leggiamo nell’abstract – propone un’analisi statistica che coglie somiglianze e differenze tra i compositori di musica classica, con l’obiettivo finale di capire come mai le produzioni che caratterizzano i vari compositori sono diverse anche se i loro ‘lignaggi’ (rete di influenze) sono simili, o viceversa perché ‘suonano’ allo stesso modo anche se i loro ‘lignaggi’ sono diversi”. 
Questo sviluppo generale non è dovuto al solo genio creativo, ma all’influenza dei maestri e dei generi del passato
Obiettivo a breve termine è quello, come recita lo studio: “(…) di proporre un quadro statistico in grado di identificare figure transitorie, innovatori e seguaci nello sviluppo della musica classica occidentale. La musica classica occidentale si è evoluta gradualmente, espandendosi nel tempo e seminando molti nuovi stili. Questo sviluppo generale non è dovuto al solo genio creativo, ma all’influenza dei maestri e dei generi del passato per quanto limitati o facilitati dalle condizioni culturali del tempo e del luogo”. 
A rappresentare questo sviluppo giunge nella ricerca di Georges la figura sottostante, un grafico che propone una linea temporale suddivisa nei vari periodi musicali, tra cui possiamo scorgere quelli rinascimentale, barocco, classico, romantico, ecc.. Ai vari periodi vanno poi ad aggiungersi i nomi dei compositori più rappresentativi appartenuti agli stessi: Lungo le linee verticali vi sono compositori che hanno sviluppato e perfezionato (o spinto al limite) lo stile musicale del loro periodo (…) Lungo la linea diagonale ci sono alcuni compositori ‘di transizione’ e/o ‘innovativi’, i cui lavori (o almeno alcuni di essi) sono stati riconosciuti dai musicologi come contributivi a una transizione da un periodo all’altro”. 
Ecco dunque che tra gli innovatori, seguendo la diagonale del sovrastante grafico, scorgiamo la presenza di compositori come Claudio Monteverdi, Leonardo Vinci, Giovan Battista Pergolesi, Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, Claude Debussy, Arnold Schoenberg, Igor Stravinsky e Béla Bartók, mentre compositori come Domenico Scarlatti, Antonio Vivaldi, Wolfgang Amadeus Mozart, Domenico Cimarosa, Antonio Salieri, Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, Richard Wagner, Charles Gounod, Georges Bizet, Pëtr Il’ič Čajkovskij, George Gershwin e ancora tanti altri sono da considerarsi tra quelli che hanno sviluppato e perfezionato lo stile musicale del proprio tempo.
Piantando un ‘meme’ fertile nella mente di un altro compositore, il compositore iniziale manipola il suo cervello, trasformandolo in un veicolo per la propagazione del meme
Partendo dall’assunto del Prof. Derek Gatherer, per cui un’alternativa darwiniana alla dialettica, che nella sua forma più riduzionistica è conosciuta come memetica, cerca di interpretare l’evoluzione della musica esaminando l’adattabilità delle varie parti che la compongono nell’ambiente selettivo della cultura”, Georges tende a sottolineare quanto segue: La trasmissione musicale è analoga alla trasmissione genetica in quanto può dare origine a una forma di evoluzione mediante selezione. Piantando un ‘meme’ fertile nella mente di un altro compositore, il compositore iniziale manipola il suo cervello, trasformandolo in un veicolo per la propagazione del meme”.
A correre in aiuto del ricercatore è il Navigatore della Musica Classica (The Classical Music Navigator), un collettore di dati sviluppato dal Prof. C.H. Smith nel 2000 e grazie al quale ricavare reti di relazioni tra compositoriEcco così che ognuno dei 500 compositori oggetto dello studio viene collocato, innanzitutto, all’interno di una precisa rete di influenze personali come illustrato, per esempio, nel sottostante grafico riguardante J. Haydn, W.A. Mozart e F. Shubert, e dal quale si evince come il numero di influenze comuni presente tra Schubert e Haydn sia nettamente inferiore rispetto a quello presente tra Haydn e Mozart, e ancora come il numero di influenze comuni tra Mozart e Haydn sia quello numericamente superiore rispetto a tutti gli altri: “Se due compositori – afferma Georges – condividono molte delle stesse influenze musicali personali, la loro musica avrà probabilmente alcune somiglianze. Invece, se due compositori sono stati influenzati da insiemi di compositori molto distinti, allora probabilmente la loro musica avrà poca somiglianza”. 

Ma la rete di influenze personali non è l’unica all’interno della quale collocare i compositori e per mezzo della quale studiare la speciazione musicale: vi è infatti una seconda rete, quella relativa alle cosiddette nicchie ecologiche musicali, e cioè caratteristiche riguardanti ogni singolo compositore quali periodo temporale, posizione geografica, associazione scolastica, ecc.: “Ogni compositore è associato a un elenco di categorie ecologiche (…) se due compositori condividono molte categorie ecologiche, allora le loro ‘nicchie ecologiche’ musicali sono molto simili, così che, in in questo senso, possono essere considerati simili”

“Il presente studio – conclude Georges – non entra in profondità in nessuna meta-narrativa ‘pseudo-scientifica’ per l’evoluzione della musica classica occidentale. Piuttosto, e più modestamente, propone un’analisi statistica che coglie somiglianze e differenze tra i compositori di musica classica. Lo scopo finale è quello di aumentare la nostra comprensione del perché determinati compositori ‘suonino’ differentemente anche se i loro ‘lignaggi’ (o rete di influenze personali) sono simili“.