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Dimmi come muovi il mouse e ti dirò chi sei

I movimenti del mouse possono rivelare i nostri stati emotivi: questo quanto scoperto da una coppia di ricercatori dell’Università del Texas

di Lavinia Alberti
Riconoscere le emozioni di un’espressione facciale, di una voce, di un’andatura a partire dall’analisi del movimento del mouse. Questo è quanto ha scoperto lo studio dal titolo Reading Emotion From Mouse Cursor Motions: Affective Computing Approach, pubblicato sulla rivista scientifica Cognitive Sciences e secondo cui il movimento del mouse fornisce importanti informazioni sull’emozione dell’utente del computer.
questi movimenti hanno dei legami con i problemi cognitivi
Al fine di capire il meccanismo alla base di questo fenomeno, i ricercatori hanno sottoposto i partecipanti ad emozioni positive e negative, in condizioni diverse: musica, filmati e immagini emotive a partire dalle quali questi ultimi dovevano indicare con il movimento del mouse le loro sensazioni. Da ciò sono emerse tre tipologie di soggetti: cognitivi, attitudinali e affettivi; nel primo caso, questi movimenti hanno dei legami con i problemi cognitivi, nel secondo con quelli comportamentali mentre nel terzo ed ultimo con il coordinamento affettivo (quello cioè che controlla le emozioni, la motivazione e il processo decisionale).
Proprio a partire dal movimento della mano degli utenti, i ricercatori hanno cercato di elaborare informazioni contestuali e in tempo reale attraverso tre modelli interni: il modello avanzato, quello inverso e infine quello di feedback direttoA provocare tali movimenti sono dunque i circuiti interattivi, responsabili del coinvolgimento del sistema dopaminico, delle attività affettive, motorie e cognitive, e con esse della modulazione del sistema limbico e della corteccia cerebrale.
l’analisi del movimento del cursore del mouse fornisce uno strumento per decifrare le differenze individuali nell’elaborazione delle emozioni
Per comprendere a fondo questo meccanismo, gli studiosi hanno analizzato come si comporta l’utente, attraverso il movimento del cursore, in un’attività di shopping online; da ciò è emerso che la durata totale del movimento dell’oggetto e il numero delle variazioni di velocità sono correlate allo stress, alla frustrazione e all’apprendimento degli utenti. Nel dettaglio, per esaminare, ad esempio, la relazione tra attività del mouse e frustrazione, un evento frustrante è stato generato temporaneamente: il mouse ha smesso di funzionare correttamente e il computer ha impiegato più tempo a caricare una pagina web. Analizzando poi il percorso di navigazione del cursore dalla posizione iniziale a quella finale, i ricercatori hanno scoperto che un certo numero di caratteristiche di traiettoria rivelano un’interazione continua tra decisione (selezione di un’opzione) e azione (spostamento del cursore).
Da questo studio è emerso che le emozioni non sono solo stati affettivi, ma anche fenomeni ed esperienze derivanti da una varietà di stati come paura, sorpresa, tristezza, disgusto, disprezzo, felicità. In sintesi la ricerca ha rivelato come l’individuo mostri una certa dose di variabilità nelle esperienze emotive, e l’analisi del movimento del cursore del mouse fornisce uno strumento per decifrare le differenze individuali nell’elaborazione delle emozioni.
In altri termini tale movimento non rivela solo l’elaborazione di informazioni dinamiche di tipo cognitivo, e cioè le scelte socialmente e semanticamente discordanti, bensì riflette anche gli stati più sottili di un individuo, quelli cioè legati all’emozione.